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Segreteria telefonica Tre, botta e risposta con il Garante

Segreteria telefonica Tre: ecco cosa è emerso dalle ultime dichiarazioni del Garante sul blocco casella di segreteria

Recentemente è scoppiato il caso relativo al tastino succhia-soldi iPhone: protagonisti della vicenda, i clienti di due società telefoniche, Vodafone e Tre, che in molti casi hanno prelevato del denaro dalla scheda telefonica dei loro utenti, semplicemente perché questi ultimi, erroneamente, hanno toccato il tastino dell’iPhone che chiama direttamente la segreteria telefonica. Questa operazione inconsapevole degli utenti ha un costo, anche abbastanza elevato: ed è per questo che il Garante per le Comunicazioni, l’Agcom, ha deciso di presentare la sua contestazione agli operatori telefonici, inducendoli anche a restituire il denaro dovuto ai clienti vittime.

È così iniziato un botta e risposta tra il Garante e l’operatore telefonico. La Tre ha dichiarato che questo arricchimento senza giusta causa non sarebbe mai avvenuto, non solo perché è stato esercitato il dovere di informazione sugli utenti, che hanno ricevuto un semplice Sms in cui venivano proposte le soluzioni per evitare l’accesso alla segreteria telefonica, ma anche perché gli utenti che hanno lamentato questa situazione sono stati rimborsati. Dal messaggio della Tre al Garante è anche emerso che disattivare la casella della segreteria telefonica non è un’opzione possibile, perché costerebbe troppo e sarebbe comunque una soluzione che riguarda solo i possessori di iPhone: un modo per dire che il gioco non vale la candela.

Ma il Garante non ci sta, e sostiene che è necessario non scaricare le responsabilità sul cliente, il quale non deve essere costretto a difendersi, ma deve invece essere tutelato dalla stessa compagnia telefonica.

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