Extra quotidiano

Parla Sonia Brugarelli: mia figlia con un problema cardiaco.

Sonia Bruganelli, produttrice e moglie di Paolo Bonolis, racconta a “Belve” del difficile periodo che ha attraversato dopo la nascita della sua prima figlia, affetta da un problema cardiaco. Parla senza filtri, mettendo a nudo ogni verità: “E’ stata una delusione fortissima. Con enorme fatica ho dovuto abdicare al ruolo di madre”.

Sonia Bruganelli ha avuto la sua prima bambina, Silvia, quando aveva 27 anni ma ha ricordi non belli di quel momento: la figlia nasce con un problema cardiaco grave, motivo per il quale, appena nata, ha dovuto subire immediatamente un intervento chirurgico molto complicato da cui però sono scaturite le conseguenze più dolorose. L’operazione aveva risolto il problema a livello cardiaco, racconta la produttrice, con una voce sottile e rotta dall’emozione, ma ci sono state delle complicazioni che hanno causato dei problemi persistenti di tipo motorio: dopo l’intervento la figlia ha avuto una ipossia cerebrale e danni neurologici, per fortuna non cognitivi, che hanno devastato la giovane mamma.

La compagna di Paolo ci fa sapere che la bambina, oggi ormai diciottenne, non è autonoma e questo acuisce la sofferenza di Sonia ma col sorriso ci fa sapere anche che sta facendo dei grossi miglioramenti. Ha ricordato quei mesi terribili: “Quando è nata nostra figlia c’è stata una crisi vera, familiare. Ho dovuto affrontare io una crisi esistenziale importantissima. E’ stato un momento di rottura che ha portato un allontanamento anche da lui – ha spiegato -. “Paolo si è trovato per più di un anno a fare da mamma e da papà a nostra figlia che aveva enormi difficoltà”. Dopo 20 lunghi giorni a letto, racconta che ha pensato di non farcela, ma è stato proprio il suo secondo figlio a far scattare qualcosa dentro di lei: Venne su Davide e mi disse: ‘Mamma ma tu muori?’. Lì ho capito che non potevo abdicare ad essere madre di nuovo. Non so cosa sia successo, se il farmaco ha fatto effetto. Ho detto: ‘No amore, mamma non muore’. E da lì è cambiato qualcosa”

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