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Come conservare i datteri freschi e secchi

conservazione datteri

I datteri sono un frutto prezioso, energetici, dolci, ricchi di fibre e minerali. Vengono consumati sia freschi che secchi e, proprio per questa differenza, cambia anche il modo in cui vanno conservati. Chi compra una confezione di datteri al supermercato spesso non sa se tenerli in frigo, in dispensa o se si possano congelare.

La verità è che dipende dal tipo di dattero e da quanto tempo vuoi conservarlo. In questa guida trovi indicazioni pratiche per non sbagliare e per evitare che il frutto perda consistenza, aroma o, peggio, sviluppi muffe.

Conservazione dei datteri

Conservare bene i datteri fa la differenza tra un frutto morbido, profumato, con note di caramello e un morso asciutto, zuccherino in superficie, poco piacevole. La regola d’oro è capire che dattero hai in mano: le varietà più umide vanno trattate diversamente da quelle più asciutte.

Conservare i datteri freschi

I datteri freschi, come i famosi Medjool, hanno un contenuto di acqua più elevato e quindi tendono a deteriorarsi più velocemente rispetto a quelli secchi. Se li lasci a temperatura ambiente, soprattutto in estate, rischiano di seccarsi o di attirare insetti. Per questo è consigliabile conservarli in frigorifero, dentro un contenitore ermetico. In questo modo restano buoni per circa tre settimane, mantenendo morbidezza e sapore.
Se prevedi di consumarli in tempi più lunghi, il freezer è l’opzione migliore: puoi riporli snocciolati, magari divisi in piccole porzioni, e conservarli anche per 8-12 mesi.

Al momento dell’uso basta lasciarli scongelare qualche ora in frigorifero. Una volta tornati a temperatura ambiente riacquistano la loro dolcezza naturale, perfetti per frullati, dolci o come snack. Il trucco per conservarli bene è proteggerli dall’aria: niente sacchetti aperti o contenitori non sigillati, altrimenti perdono umidità e diventano gommosi.

Conservare i datteri secchi

I datteri secchi o semi-secchi, come i Deglet Noor, sono più resistenti. Puoi tenerli tranquillamente in dispensa, lontano da fonti di calore e luce diretta, anche per due o tre mesi. Se vuoi prolungarne la freschezza, meglio comunque trasferirli in un contenitore a chiusura ermetica, in questo modo eviti che assorbano odori da altri alimenti.
Nel frigorifero i datteri secchi resistono ancora di più, fino a sei mesi senza perdere sapore. Se ne acquisti grandi quantità, puoi congelarli: al momento del bisogno saranno praticamente identici a quando li hai riposti, pronti da gustare o utilizzare in cucina.

A differenza dei datteri freschi, quelli secchi non hanno bisogno obbligato del freddo, ma il frigorifero è molto utile se vivi in zone calde o umide.

Informazioni utili sulla conservazione

Lo zucchero che “fiorisce” in superficie (piccoli cristalli) non è muffa e non rende il dattero nocivo, si tratta di una migrazione di zuccheri. Si può riumettare il frutto con frigo/freezer e consumarli a temperatura ambiente.

Errori da evitare nella conservazione

Se segui correttamente le indicazioni per conservarli nel medio-lungo periodo, i datteri rimarranno buoni e gustosi, ma attenzione a non fare questi errori che invece possono farli ammuffire o marcire:

Con piccoli accorgimenti, invece, la loro dolcezza rimane intatta anche per mesi.

Si possono congelare i datteri?

La risposta è sì, e non solo, il congelamento è il metodo più sicuro se vuoi avere scorte di datteri a lungo termine. Puoi congelare sia quelli freschi che quelli secchi. Nei freschi il risultato sarà una consistenza più morbida una volta scongelati, ideale per ricette dolci o frullati.

Nei secchi il cambiamento è quasi impercettibile, l’importante è sistemarli già snocciolati e in porzioni comode: in questo modo eviti di dover scongelare tutto il pacco per pochi frutti.
Ricorda sempre di scongelarli in frigorifero, non a temperatura ambiente, così mantengono intatti gusto e consistenza. Se hai l’abitudine di usarli in cucina, puoi anche tritarli da congelati e aggiungerli direttamente alle preparazioni.

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