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Primo chakra Muladhara: significato, equilibrio e radicamento

Muladhara chakra

Il Muladhara chakra viene indicato come il primo chakra perché, nella tradizione, è considerato il punto da cui parte tutto il resto. Si trova nella zona bassa del corpo, vicino al pavimento pelvico, dove vengono raccolte tutte le sensazioni legate alla sicurezza, alla presenza fisica e a quella stabilità che ti fa sentire bene nella vita di tutti i giorni.

I testi dello yoga parlano spesso dell’elemento terra, del colore rosso e del mantra “Lam”, ma sono solo modi per rappresentare l’idea semplice che il Muladhara è il centro che ti dà una base. Quando è in equilibrio ti senti più radicato, più presente nelle situazioni, meno trascinato da ansie o tensioni inutili, ed è come se il corpo rispondesse meglio e la mente trovasse un ritmo più calmo.

Il motivo per cui viene chiamato “chakra della radice” è perché il Muladhara lavora sull’instabilità, quando ti senti poco concentrato e sicuro, ti aiuta a creare un appoggio interno da cui partire, proprio come fanno le radici con una pianta.

Senza radicamento, tutto ciò che si trova sopra, emozioni, pensieri, intuizioni, diventa instabile. È per questo che molte pratiche yoga e meditative consigliano di iniziare proprio da qui quando si vuole lavorare sull’equilibrio interiore.

Dal punto di vista psicologico, il Muladhara è collegato ai bisogni essenziali: casa, lavoro, sicurezza fisica, relazioni affidabili, salute. Non è un chakra spirituale nel senso comune del termine, riguarda la parte della vita più concreta e quotidiana. È il luogo simbolico in cui si forma il senso di fiducia nelle proprie risorse e la capacità di muoversi nel mondo in modo solido e coerente.

Quando questo chakra è forte, il corpo risponde meglio allo stress e si avverte una stabilità emotiva più costante. Si ha meno tendenza a sentirsi in bilico, meno agitazione mentale e più presenza nel momento. Per questo motivo, nella tradizione dello yoga, viene considerato il punto da cui partire quando ci si sente dispersi, sovraccarichi o disconnessi da sé.

Come capire se il primo chakra è bloccato o squilibrato?

Il chakra della radice può mostrare segnali di squilibrio in modi diversi, a volte molto sottili. Quando l’energia di base è debole o disordinata, si crea una sensazione generale di precarietà che non sempre è facile da riconoscere. Il corpo e la mente, però, mandano segnali abbastanza chiari.

Una delle sensazioni più frequenti è quella di essere sempre in tensione, come se mancasse la terra sotto i piedi. Si può avvertire agitazione, difficoltà a concentrarsi sulle responsabilità quotidiane, fatica a mantenere una routine stabile e un rapporto irregolare con il denaro o con gli impegni pratici. Il primo chakra squilibrato porta spesso a percepire ogni situazione come potenzialmente instabile, anche quando non ci sono motivi reali per preoccuparsi.

A livello corporeo, la zona più coinvolta è la parte bassa del corpo: pelvi, gambe, piedi. Si può sentire pesantezza, stanchezza persistente o difficoltà a percepire bene il proprio corpo durante il movimento.

Quando il Muladhara chakra è troppo attivo, invece, la sensazione cambia, si diventa rigidi, controllanti, ancorati a schemi di sicurezza eccessivi. Si può sviluppare un attaccamento forte alle routine, una certa resistenza al cambiamento e una preoccupazione costante per ciò che potrebbe accadere.

Ecco alcuni segnali tipici quando il primo chakra non è in equilibrio:

L’ascolto ti questi segnali possono dettare un punto di svolta, il primo chakra però non si sblocca con una sola pratica, ma con gesti quotidiani e attività che riportano la presenza nel corpo e rimettono ordine nella vita materiale.

Come riequilibrare il Muladhara chakra: consigli utili

Quando lavori sul primo chakra stai riportando attenzione al corpo e alle basi della vita quotidiana. Riguarda come ti muovi, come respiri, quanto ti senti stabile, come gestisci gli spazi in cui vivi e il modo in cui affronti la realtà.

Una delle pratiche più utili è quella del radicamento, può essere semplice come camminare lentamente, sentendo bene l’appoggio dei piedi a terra, oppure restare seduti qualche minuto con attenzione al respiro nella zona del bacino. Molte discipline, dallo yoga a tecniche più moderne, partono proprio da questa sensazione di stabilità fisica per favorire un riequilibrio emotivo.

Le posizioni yoga collegate al Muladhara chakra sono quelle che coinvolgono gambe e bacino:

Non servono qualità atletiche particolari, ciò che conta è ritrovare una percezione chiara della base del corpo. La respirazione bassa e regolare aiuta a calmare la mente e a dare un ritmo più stabile anche alle emozioni.

Nella vita quotidiana, invece, il riequilibrio passa da gesti semplici, ad esempio, creando ordine negli spazi, riorganizzando una stanza, portando attenzione alle abitudini che costruiscono stabilità. Inoltre, la cura del sonno e dell’alimentazione, le routine lavorative, sono tutti aspetti che rientrano nel lavoro sul chakra della radice, perché ogni scelta che dà struttura rafforza simbolicamente il primo chakra.

Anche il contatto con la natura è importante, stare all’aria aperta, camminare in un parco, toccare la terra con le mani, sono esperienze che hanno un impatto forte, perché il Muladhara è profondamente legato all’elemento terra e risponde bene a tutto ciò che riduce l’iperattività mentale.

Infine, molte persone trovano utile lavorare sull’aspetto emotivo più profondo, rivedere il rapporto con la sicurezza personale, il senso di appartenenza e il modo in cui ci si sostiene nelle difficoltà. Un modo per completare il percorso e consolidare il riequilibrio.

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