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Sindrome del Bambino Scosso incidenze

Sindrome del Bambino Scosso incidenze: secondo gli esperti, questa sindrome colpisce principalmente i bambini piccoli, tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, ed in ogni caso inferiori al primo anno di età

Sindrome del Bambino Scosso incidenzeAbbiamo molto parlato, specialmente negli ultimi giorni, della cosiddetta Sindrome del Bambino Scosso, che rappresenta un problema sempre più importante al quale bisogna dare attenzione. Infatti, un bimbo che viene scosso ripetutamente anche solo per reazione ad un pianto che appare inconsolabile, rischia di avere delle conseguenze sulla sua salute molto disastrose. Il cervello, infatti, si muove libero nel cranio e ciò può essere la causa di ecchimosi o problemi ancor più gravi.

Ma qual è l’effettiva incidenza della Shaken Baby Syndrome? Secondo gli esperti, la Sindrome del Bambino Scosso si ha principalmente tra le 2 settimane ed i 6 mesi di vita, con problemi che possono essere davvero dannosi per il piccolo, in quanto è proprio in questa età particolare che i muscoli del collo non sono ancora ben formati e non hanno, pertanto, alcuna effettiva capacità di sostenere la testa.

Per loro, qualsiasi movimento eccessivo e violento potrebbe quindi rappresentare un problema fondamentale per la loro salute e per il loro benessere, e chiaramente conseguenze anche psicologiche.

Sindrome del Bambino Scosso conseguenze

Sindrome del Bambino Scosso conseguenze: sono dannose e disastrose dal punto di vista fisico

Sindrome del Bambino Scosso conseguenzeDopo la campagna di sensibilizzazione che è partita, da qualche giorno, per informare e per dare una certa consapevolezza in merito alle conseguenze relative alla Sindrome del Bambino Scosso, si sta molto parlando di questo problema e si sta dando una certa rilevanza anche alle conseguenze che esso, purtroppo, può provocare.

Infatti, nota anche come Shaken Baby Syndrome, la Sindrome del Bambino Scosso si ha quando il piccolo – in genere sotto il primo anno di età, che è visto come un momento difficilissimo per il suo stesso sviluppo – viene ripetutamente scosso anche in maniera violenta per reazione ad un pianto che appare inconsolabile e che porta nella disperazione il genitore o l’adulto. Il problema è dato dal trauma che questa sindrome può provocare: infatti, si può andare incontro ad un importante trauma dell’encefalo, con conseguenze neurologiche molto importanti. Ed il motivo per cui ciò accade è molto semplice: infatti, a soli pochi mesi di vita, i muscoli del collo sono ancora troppo deboli e non hanno la capacità di sostenere la testa. Pertanto, se il bimbo viene scosso con una certa violenza, il cervello rischia di muoversi liberamente all’interno del cranio, con conseguenze davvero disastrose.

Shaken Baby Syndrome

Shaken Baby Syndrome: come si configura la Sindrome del Bambino Scosso e quali sono i pericoli?

Shaken Baby SyndromeSi è di recente parlato di una sindrome che colpisce principalmente i bambini piccoli. Stiamo parlando della  “Shaken Baby Syndrome” anche nota come Sindrome del Bambino Scosso, unproblma che al giorno d’oggi colpisce – in maniera certificata – almeno 3 casi ogni 10.000 bambini sotto l’anno di età, anche se non è ancora escluso che questi numeri non siano in realtà molti di più.

Ma cos’è questa sindrome? Ne parlano gli esperti, i quali hanno anche chiarito quanto sia importante conoscere tutte le caratteristiche di questo disturbo per riuscire ad evitare che esso possa rivelarsi dannoso per la salute ed il benessere dei più piccoli: non è un caso che la Sindrome del Bambino Scosso mostra delle conseguenze importanti sia dal punto di vista psicologico, sia sotto il profilo fisiologico.

Questa Sindrome presuppone che il bambino venga violentemente scosso quando non riesce a smettere di piangere: spesso, il genitore o l’adulto, disperato di fronte a questo comportamento, tende quindi a mettere in atto degli atteggiamenti poco consoni e scuote il bambino nel tentativo disperato di risvegliarlo dal suo pianto, provocando così disturbi sempre più importanti e dannosi.

Sindrome del Bambino Scosso

Sindrome del Bambino Scosso: parte la campagna di sensibilizzazione contro questa forma di maltrattamento che riguarda soprattutto i bambini di meno di un anno

Sindrome del Bambino ScossoSi chiama Sindrome del Bambino Scosso ed è rappresentativa di una forma di maltrattamento sui più piccoli, che spesso è sottovalutata e le cui conseguenze sul piccolo possono avere dei risvolti davvero drammatici e molto rischiosi. La reale incidenza di questo problema in Italia non è facile da quantificare, ma pare che il problema legato a questa sindrome sia molto più esteso di quanto si possa immaginare: e così, è recentemente partita la campagna nazionale che si occupa della sensibilizzazione sulla “Shaken Baby Syndrome”, la “Sindrome del bambino scosso” per evitare le drammatiche conseguenze.

Ma cos’è questa sindrome? Secondo gli esperti, questa sindrome riguarda tutti quei bambini che vengono ripetutamente scossi per essere “risvegliati” da un pianto che appare inconsolabile: quando non si riesce a far smettere di piangere il piccolo, lo si scuote violentemente e ripetutamente, non avendo bene in mente le conseguenze dannose che questo gesto può avere sul loro corpo e sulla loro psiche.

Secondo le stime, pare che 3 casi su 10.000 bambini di meno di un anno di vita, possano essere colpiti da questa sindrome.

Nipote di Meghan Markle

Nipote di Meghan Markle: arrestato a Londra perché voleva entrare con un coltello a serramanico in una discoteca. Una mossa per mettere in cattiva luce la Duchessa e neo sposa?

Nipote di Meghan MarkleContinua a fare scalpore la famiglia di Meghan Markle, bellissima moglie del principe Harry e ormai nominata dalla Regina Elisabetta Duchessa di Sussex: infatti, dopo le varie situazioni che hanno fatto tremare e non poco Kensington Palace sulla famiglia di Meghan, un altro elemento negativo si è aggiunto allo stuolo di problemi e guai provocati dai parenti della principessa.

Questa volta è toccato a Tyler Dooley, nipote della bellissima Meghan – è figlio del fratellastro Thomas – che, giunto a Londra ma non invitato alle nozze reali, ha portato con sé un coltello a serramanico con il quale avrebbe voluto entrare in una discoteca. Poi, si sarebbe giustificato dicendo di non voler fare del male a nessuno, ma di essere stato spinto a portare il coltello per ragioni di sicurezza, e quindi per protezione, in quanto Donald Trump ha dichiarato che Londra è una zona di guerra. Infine, si è consegnato alle forze dell’ordine e poi è stato rilasciato: sarà stata una mossa per mettere ancora una volta la bellissima neo principessa e neo sposa?

Georgette Polizzi sclerosi multipla

Georgette Polizzi sclerosi multipla: la ex concorrente di Temptation Island si racconta, e dichiara di amare la vita in ogni suo aspetto ed oltre ogni limite. E promette: “Ce la farò!”

Georgette Polizzi sclerosi multiplaIn molti, tra i fan del noto programma televisivo Temptation Island, potranno ricordare una delle fidanzate che aveva fatto parte del cast di una delle ultime edizioni del docu-reality condotto da Filippo Bisciglia: stiamo parlando, appunto, di Georgette Polizzi, che aveva commesso qualche piccolo errore nei confronti del suo allora fidanzato ma che infine era stata perdonata dallo stesso, il quale aveva deciso di rimanerle accanto.

All’età di 35 anni, Georgette si è vista protagonista di una svolta abbastanza drammatica della sua vita, ma ha deciso di combattere strenuamente e duramente per poter far parte di quella categoria di persone che riescono a convivere normalmente con la patologia di cui lei stessa è affetta, la sclerosi multipla.

In un video ufficiale che ha lanciato su Instagram in occasione del suo 36esimo compleanno, la ex concorrente del programma ha annunciato che dovrà convivere con questa malattia per tutta la sua vita, ma ha anche ammesso di essere una persona forte, che ama la vita oltre ogni limite.

Solidarietà, coraggio, commenti e messaggi di conforto per Georgette, che ha anche la fortuna di avere accanto una persona che la ama, il suo Davide.

 

Periodo fertile femminile

Periodo fertile femminile: qual è il periodo fertile di una donna? Ecco le informazioni sull’ovulazione

Periodo fertile femminileQual è il periodo fertile di una donna? Come fare per rimanere incinta secondo natura? Per rispondere a queste domande, lecite specialmente per donne non molto informate in merito, è bene ricordare che il corpo femminile non è uguale per tutte e che le differenze possono rappresentare anche delle sostanziali variazioni per quel che concerne la capacità o l’immediatezza di una gravidanza.

Conoscere il proprio corpo ed il proprio ciclo mestruale è fondamentale, perché in effetti solo in questo modo si ha la garanzia di tentare l’impossibile per ottenere una gravidanza.

Il periodo fertile di una donna è dato da quel periodo durante il quale il corpo femminile si prepara ad accogliere la possibilità di una gravidanza: pertanto, è bene che tu conosca il tuo corpo, perché così potrai capire sia quando stai ovulando, sia quando è il momento giusto per fare l’amore.

L’ovulazione è il periodo fertile: essa si verifica, nella norma, circa 14 prima delle mestruazioni. Pertanto, a seconda della lunghezza del proprio ciclo mestruale, essa si può verificare al 14esimo giorno del ciclo – per cicli di 28 giorni – oppure al 16esimo giorno del ciclo, per cicli di 30 giorni, o ancora al 18esimo giorno del ciclo, per i cicli di 32 giorni. Fare l’amore in quel dato giorno e nei giorni precedenti, aiuta ad aumentare le probabilità di una gravidanza.

Ovulazione quando avviene

Ovulazione quando avviene: è importante conoscere bene il funzionamento e la durata del proprio ciclo mestruale

In un recente articolo abbiamo parlato dell’importanza di saper calcolare bene quali sono i giorni esatto dell’ovulazione femminile, allo scopo di evidenziare appunto la possibilità di concentrare i rapporti intimi proprio all’interno di quella fascia di giorni ed aumentare così le probabilità di una gravidanza.

Ovulazione quando avvieneAbbiamo detto, quindi, che l’ovulazione femminile si attesta intorno alla metà del ciclo mestruale, laddove per ciclo – facciamo attenzione – non intendiamo solo i giorni del flusso, ma tutto il percorso che va dal primo giorno del flusso, all’ultimo giorno che precede l’inizio del flusso successivo.

Per intenderci, quindi, se il flusso mestruale dura sostanzialmente da tre a cinque giorni – con qualche leggera variazione, che va da donna a donna – il ciclo mestruale ha una durata di 28 giorni per le donne “regolari”, più o meno per chi invece soffre di irregolarità mestruale.

Vedremo quindi che, se il ciclo è di 28 giorni, l’ovulazione si attesta intorno al 14esimo giorno; se il ciclo è di 30, l’ovulazione è intorno al 15esimo giorno, e così via. Prendere nota, quindi, del proprio ciclo mestruale, delle variazioni mensili e delle condizioni che possono determinare le variazioni, è molto importante perché consente di ottimizzare i propri rapporti.

Calcolare l'ovulazione

Calcolare l’ovulazione è importante per riuscire a fare l’amore nei giorni giusti ed assicurarsi la possibilità di ottenere una gravidanza: vediamo come fare e perché è così importante, specialmente per chi non è riuscita a rimanere incinta al primo tentativo

Calcolare l'ovulazioneSe sono passati alcuni mesi dal primo tentativo di rimanere incinta, e sia tu che il tuo partner siete sani, non avete disfunzioni o problemi fisici, e non vi sono ostacoli effettivi al raggiungimento della gravidanza, la causa del mancato ottenimento dello stato di gravidanza potrebbe essere molto più semplice di quanto non si pensa.

Infatti, molto spesso si tende a fasciarsi la testa ed a pensare che la gravidanza non arrivi per motivi gravi, ma in realtà non si è sempre pienamente consapevoli del proprio corpo e, molte volte, si ignora il reale funzionamento di quest’ultimo.

Calcolare l’ovulazione è molto importante perché ci permette di individuare i giorni giusti durante i quali si può avere un rapporto intimo mirato e consapevole verso il raggiungimento della tanto desiderata dolce attesa. Se speri di avere un figlio, quindi, è bene che tu conosca quali sono i tuoi giorni fertili e che concentri i tuoi rapporti proprio in quei giorni, che in genere si attestano intorno a metà ciclo.

Gravidanza e infertilità

Gravidanza e sterilità: se non riesco a rimanere incinta, sono sterile? Entro quanto tempo devo effettuare test ed esami per evidenziare un’eventuale infertilità di coppia?

Gravidanza e infertilitàSono mesi che tenti di rimanere incinta, mesi di tentativi, di false speranze, di delusioni e di continue illusioni. E magari, la tua migliore amica ci è riuscita al primo colpo, tua sorella è riuscita a rimanere incinta dopo due mesi, e sei circondata di donne che, nel giro di qualche tentativo, sono riuscite a mettere a segno il colpo dell’anno.

Viene a questo punto spontaneo chiedersi: ma cos’ho io che non va? Sono forse sterile?

La parola sterilità fa paura, e spesso viene associata, in maniera sicuramente troppo frettolosa, ad una situazione particolare che è quella legata all’incapacità di rimanere incinta per altri motivi che nulla hanno a che vedere con questioni più delicate. Anche se, dopo qualche mese di rapporti intimi non protetti, consecutivi e quindi mirati, non si riesce ad ottenere una gravidanza, il problema potrebbe essere ben diverso da quello che ci aspettiamo: l’infertilità potrebbe essere anche temporaneamente causata da un problema di stress, da un’eccessiva obesità oppure al contrario, dall’essere sottopeso, e altre volte da uno stile di vita non sano. Se, dopo dodici mesi di rapporti mirati, non si riesce ad ottenere una gravidanza, è bene rivolgersi ad un medico esperto.

 

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