Pesce scorpione attenzione: la sua puntura potrebbe essere letale, i suoi aculei sono altamente velenosi
Quest’estate al mare bisognerà aggiungere una cosa alla lista degli eventuali pericoli per noi e per i nostri figli: infatti, oltre ai ricci di mare ed alle meduse – queste ultime sono, da sempre, le più temute – bisognerà prestare attenzione anche ad un altro essere vivente, questa volta un pesce, che rischia di minacciare la nostra serenità ed i nostri bagni al mare. Stiamo parlando del pesce scorpione, meglio noto con il suo nome scientifico, Pterois Volitans, che rischia di mettere una gran paura ai bagnanti.
La caratteristica di questo ospite del mare, che per gli italiani è comunque un pesce per lo più sconosciuto – infatti, secondo le informazioni, non bisognerà avere paura nei mari italiani, visto che questo pesce colpisce per lo più altre zone, come ad esempio i Caraibi – è quella di essere molto pericoloso, a causa della sua puntura, che può rivelarsi davvero letale.
Attenzione, quindi, massima, soprattutto per tutti coloro che viaggeranno alla volta del Mar Rosso, dei Caraibi – e quindi si bagneranno nell’Oceano Atlantico – anche se alcuni casi sono stati registrati anche nel Mediterraneo, ed in particolar modo sulle coste della Grecia. Questo pesce è pericoloso, comunque, soprattutto per gli animali, in quanto pesce predatore.
Gli esiti di questa ricerca, che potrebbe essere miliare per ciò che è stato scoperto anche in funzione delle patologie legate alla degenerazione cerebrale – in primis Alzheimer – sono stati resi noti sulla rivista scientifica Nature Neuroscience. Qui è stato, tra l’altro, anche indicato in che modo il cervello agisca ripescando i ricordi dolorosi e, talvolta, anche segnalando il pericolo poco prima che esso sopraggiunga: la ricerca effettuata sui topi ha dimostrato come essi si comportassero evitando un determinato percorso dopo che, nello stesso percorso, avevano ricevuto deboli scosse elettriche e ne erano rimasti impauriti
Ma non solo: la dieta che mima il digiuno, se sostenuta per alcuni giorni al mese, potrebbe essere anche responsabile di un allungamento della speranza di vita di una persona. Questo è quanto dichiarato, da sempre, dai sostenitori di questo regime, che tuttavia hanno sempre consigliato di non effettuare alcun percorso fai da te ma di effettuare questa dieta solo sotto stretto controllo medico. E adesso, alcuni studi scientifici effettuati su un campione di 100 persone danno ragione agli ideatori di questo ridotto regime alimentare: i risultati che emergono dagli studi pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, sostengono infatti che con questo tipo di alimentazione – che va comunque mantenuta solo ad alcuni giorni al mese – non solo si ottengono effetti importanti dal punto di vista della prevenzione invecchiamento, ma anche dal punto di vista di prevenzione tumore, riduzione grasso addominale, fattore infiammatorio, senza alcun rischio relativo alla possibile perdita di tono muscolare.
La lettura del pensiero potrebbe però essere una risposta importante a tutte quelle persone che convivono con pazienti completamente paralizzati, bloccati dentro, chiusi nel loro stesso corpo (come suggerisce la stessa dicitura locked-in): e potrebbe essere possibile grazie alla scienza, che studia da molti anni le modalità atte a comunicare con queste persone ed a consentire loro di far sapere che la loro voce esiste, anche se non esce dalle loro bocche o dai loro occhi.
I numeri parlano chiaro e lanciano delle evidenze scientifiche su cui vale la pena di riflettere: sono ben 3500 i neonati che ogni anno muoiono, in America, a causa di questa “sindrome”. Che tuttavia non ha ancora trovato il suo giusto trattamento preventivo: nonostante i consigli ed i suggerimenti che spesso si danno ai neo genitori durante il corso preparto o anche durante il corso post parto, sono ancora tantissimi i bambini che perdono la vita a causa della mancanza di ossigeno in culla.
È quanto emerge da una recente ricerca, secondo la quale, tra l’altro, è bene prestare molta attenzione alla cottura dei cibi, in particolar modo degli alimenti fritti: essi possono sprigionare l’acrilammide, una sostanza molto pericolosa perché tossica per il DNA ed in grado di provocare anche il cancro. Non è ancora noto in che modo e con quali quantità, ma questa sostanza può essere molto dannosa, ed è bene prestare la massima attenzione.
Ed è allarme freddo, quindi, con un vero e proprio boom di gelo, che non fa scattare solo il campanello d’allarme per influenza e disturbi influenzali causati dal freddo: a fare paura sono anche le strade, per lo più ghiacciate, che fanno emergere una situazione particolarmente difficile. Ed ancora una volta, a “soffrire” sono soprattutto le categorie più disagiate, come ad esempio anziani e bambini: ai primi, gli esperti consigliano di rimanere in casa nei giorni clou del freddo, per evitare fratture e pericolose cadute che potrebbero costare molto caro alle loro ossa già debilitate dalla vecchiaia. Ed allo stesso tempo, anche per i bambini si consiglia di prestare attenzione, cercando di evitare che escano a giocare in cortile proprio nei giorni più freddi dell’anno.
Picco del gelo, quindi, in tutta Italia è previsto per il giorno dell’Epifania e per i giorni successivi: non solo al nord, dove è più normale attendersi nevicate e gelate in un periodo come questo, ma anche al Sud Italia, che è anch’esso tendenzialmente a rischio. Neve, gelo, ma anche precipitazioni e vento freddo: è quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni che gli esperti chiamano di impulso artico e che potrebbero rendere ancor più problematica la situazione salute, specialmente per i più cagionevoli. Le possibilità di nevicate non interesseranno solo le zone del nord Italia ma anche città che generalmente non sono oggetto di eccessivo freddo, come Napoli, Reggio Calabria e Messina.
Le correnti fredde sono particolarmente evidenti al Nord della penisola, in cui si assisterà ad una retrocessione della temperatura ancora per un bel po’ di giorni: si assisterà ad un freddo gelido specialmente in montagna, ma anche la pianura rimarrà colpita da queste forti ondate.