Studentessa precipita da finestra dopo aver fumato uno spinello: ora le sue condizioni stanno migliorando
Sono ore difficili, dolorose, quelle che stanno coinvolgendo non solo la famiglia della studentessa – che si trovava in gita scolastica e che è precipitata dalla finestra dell’hotel per aver fumato uno spinello – ma anche i docenti, e gli stessi suoi compagni di classe. La tragedia è stata letteralmente sfiorata, ma era in fondo una tragedia annunciata, avvalorata dal fatto che non si può in alcun modo avere un comportamento così dannoso per sé stessi e per gli altri.
La ragazza, vittima della caduta dopo aver fumato uno spinello in gita scolastica, frequenta l’Ipsia Vasco Mainardi di Corbetta. Per lei, la conseguenza di quel gesto è stata “solo” una dolorosa frattura al bacino, che però le è costata un’operazione presso l’ospedale Niguarda di Milano, in cui è stata operata.
Adesso, le condizioni di salute della studentessa milanese di 17 anni sono in miglioramento, ma sul caso indagano ora le forze dell’ordine che hanno denunciato due ragazze coetanee per cessione di stupefacenti. Volevano “solo” fumare una canna e poi bere qualcosa ma, chiaramente, la combinazione tra droga e alcol è costata cara alla ragazzina che, per nulla lucida, si è affacciata alla finestra ed è caduta, riportando la lesione al bacino dopo aver fatto un volo di cinque metri.
È in carcere, attualmente accusato anche di omicidio, il nigeriano Innocent Oseghale che, tre mesi fa, uccise e fece a pezzi il corpo della giovane di Macerata, Pamela Mastropietro: le posizioni del nigeriano, infatti, si stanno aggravando in maniera sempre più seria ed importante, anche a causa delle intercettazioni che sono state effettuate sulle telefonate scambiate con gli altri due nigeriani.
Ennesimo episodio di cronaca nera che riguarda il gentil sesso: una donna di 49 anni è stata ritrovata completamente carbonizzata nel parco Tre Fontane in zona EUR a Roma, proprio qualche giorno fa.
Sembrano essere stati un vero e proprio incubo i mesi di scuola trascorsi durante l’anno scolastico in corso per un povero ragazzo di soli diciassette anni che si è visto vittima di alcuni compagni di scuola bulli: infatti, questi ragazzi lo hanno umiliato e picchiato tra le risate cattive di chi ha forse ancora un’età troppo prematura per poter capire il danno che si può creare ad un povero coetaneo.
Secondo un amico di Sana Cheema, in Pakistan la giustizia non funziona affatto, per cui la ragazza da morta sgozzata sarebbe passata a morta per cause naturali, ovvero infarto: la giovane aveva vissuto fino a sei mesi fa a Brescia ed era ormai una cittadina italiana.
Il nostro ecosistema è molto delicato e ciò è stato purtroppo dimostrato ancora una volta dopo che un povero capodoglio è stato ritrovato senza vita in spiaggia in una località nei pressi del faro di Cabo de Palos, a Murcia.
Il terrorismo in Italia ha colpito anche in tempi recenti e a farne le spese sedici anni fa è stato Marco Biagi, il quale ha pagato a caro prezzo l’esistenza del terrorismo, e ne ha fatto le spese direttamente con la propria vita: il Presidente della Repubblica Mattarella ha voluto commemorarlo ricordando che egli è vicino alla signora Marina Orlandi Biagi, ai familiari e ad amici e colleghi del giuslavorista.
Dopo settimane, mesi di lotte e di battaglie, la vita di Charlie è ormai sempre appesa ad un filo ed i genitori del piccolo hanno preso la loro decisione: una scelta sofferta, quella della famiglia, che oggi deve affrontare non solo il grande dolore nei confronti di una situazione drammatica, quella dell’accettazione di una malattia e di una morte ormai certa, ma anche il dolore e la sofferenza dell’impotenza, l’impossibilità di fare qualcosa di concreto e di davvero utile per il loro bambino.
Ma Papa Francesco, alla vigilia del festeggiamento per il suo quarto anno come Papa, ha deciso di mettere a nudo nuovamente i suoi pensieri, e lo ha fatto, con uno sguardo rivolto ai giovani ed agli innocenti, alle vittime delle guerre, alle vittime della crisi economica che ogni giorno sembra pronta ad una ricaduta, nel corso di un recente colloquio con i superiori degli ordini religiosi.
I medici ed i dipendenti, infatti, erano soliti praticare, con assoluta leggerezza, quello che oggi viene chiamato assenteismo e che riguarda la falsa attestazione della presenza in ufficio. Un tema, quest’ultimo, tra l’altro anche molto discusso, specialmente negli ultimi tempi ed in attesa del nuovo Testo Unico che regolamenta il comportamento dei dipendenti statali (e non) e che, dal decreto Madia, farà partire sanzioni molto severe per chi si assenta dal posto di lavoro in orario di ufficio. Ed è esattamente ciò che è accaduto a 18 persone tra medici e dipendenti degli uffici, che, durante il normale orario di ufficio, si recavano a fare la spesa oppure andavano al bar, a giocare alle slot machine o svolgevano commissioni private.