Mannoia accusata di plagio due volte: adesso tocca a Michele Bravi, con Un mondo più vero
Non c’è pace per Fiorella Mannoia. La nota ed apprezzatissima cantante, infatti, ha partecipato a questa 67esima edizione del Festival di Sanremo 2017 che si è appena concluso con la vittoria di Francesco Gabbani e della sua Occidentali’s Karma, arrivando seconda.
La sua canzone, che sin dall’inizio era apparsa senza dubbio tra le potenziali vincitrici e che rappresentava uno dei brani favoriti dalla giuria di esperti e dai giornalisti, si intitola Che sia benedetta ed è uno speciale ed accorato inno alla vita che, anche quando si presenta nelle sue forme e sfaccettature più dure e difficili da capire, è pur sempre qualcosa di prezioso, di importante, di unico, e per questo motivo bisogna rispettarla e mai sciuparla. Ma la Mannoia, che si è aggiudicata il secondo posto in classifica con il suo brano, è oggi una delle cantanti più chiacchierate di questo Festival: in prima battuta “accusata” di plagio da Fiordaliso, che ha sostenuto – in varie interviste – che il suo brano presentato nella kermesse canora assomigliasse molto alla sua Accidenti a Te del 2002, oggi deve far fronte anche ad una seconda polemica, quella secondo la quale la canzone somiglierebbe anche ad un altro brano, quello di Michele Bravi, dal titolo Un mondo più vero.
Secondo i più esperti, metronomo alla mano, ad una prima indagine i due brani appaiono molto simili.
Fabio Colloricchio era stato corteggiatore di una delle protagoniste di Uomini e Donne, Teresa Cilia, la quale tuttavia aveva preferito un altro corteggiatore, Salvatore, con cui ha messo su famiglia. Fabio era stato così chiamato a diventare tronista, ed a sua volta aveva fatto la sua scelta, innamorandosi di Nicole Mazzocato, sua corteggiatrice.
Ma nonostante la decisione di sospendere i concerti di Natale e Capodanno, per il rapper di Parma non c’è pace: infatti, il noto rapper oggi è stato costretto ad annullare anche altri concerti e probabilmente dovrà anche sospendere il live del prossimo 23 gennaio che si sarebbe dovuto tenere a Foligno, proprio per evitare il peggio. Le conseguenze dei suoi canti e testi in onore dell’immigrazione potrebbero essere gravi. Continuamente minacciato di morte, è ancora oggi preso di mira e la preoccupazione sale anche da parte degli amministratori locali dei suoi prossimi concerti, che hanno dichiarato di essere tesi per i possibili scontri che potrebbero avvenire.