Rivolta a Mondragone , bulgari e rom mettono sotto assedio la città

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La Regione Campania è stata forse una delle Regioni che ha saputo meglio gestire l’emergenza Covid-19 che in questi mesi passati ha messo in ginocchio la nostra cara Nazione , sia dal punto di vista economico che a livello di sanità.
Il Governatore Vincenzo De Luca ha messo in atto numerose iniziative a riguardo , proteggendo i cittadini campani e soprattutto facendo rispettare nel miglior modo possibile il lock down, spesso passando alla cronaca per le sue maniere forti e spesso controcorrente a quelle emanate dal governo centrale.
In questa fase di ripresa , in una piccola città del napoletano stanno accadendo eventi a dir poco brutti , che stanno mettendo a rischio la salute dell’intera Campania , poichè non si rispettano più le norme anti-contagio.

Proprio in questi giorni si sono verificati degli episodi di rivolta davvero brutti , in quanto alcuni cittadini bulgari residenti nelle palazzine Cirio a Mondragone sono risultati positivi al Corona Virus , il fatto grave è che non stanno rispettando la quarantena e quindi hanno fatto irritare , e non poco , i cittadini di Mondragone che per 3 lunghi mesi sono stati costretti a restare chiusi in casa.
Dietro a tutta questa drammatica situazione bisognerebbe sapere chi sono veramente questi bulgari , e che stile di vita inaccetabile sono costretti a condurre da anni senza che nessuno si interessi minimamente di loro.

Molti di loro lavorano come braccianti agricoli , hanno una paga che non va oltre i quattro euro all’ora , mentre le donne percepiscono addirittura di meno, per non parlare di piccoli ragazzini sfruttati per dodici , tredici ore al giorno.
Ovviamente vengono sfruttati dai caporalati che alle al mattino presto li vanno a prendere con furgoni quasi sempre privi di assicurazioni e con vetri oscurati per sfuggire ai controlli.
Sicuramente in questa situazione stanno commettendo errori davvero gravi , ma dietro ad ognuno di loro ci sono situazioni economiche e sociali davvero drammatiche.

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