Yoga combatte ansia e stress e riduce le crisi di panico. Come si presenta l’ansia e come capire se i disturbi provengono da essa
Ansia e stress si combattono con lo yoga: è quanto è emerso – o meglio, quanto è stato confermato – da una recente ricerca scientifica portata avanti dagli studiosi e ricercatori della Georgia State University, i quali hanno analizzato le componenti di ansia e nervosismo delle persone prese in esame.
Ma quali sono le condizioni fisiche e psicologiche da analizzare per comprendere se il soggetto è una persona che soffre di ansia e di stress? Sicuramente, tra i disagi fisici vi sono i classici disturbi del sonno, con difficoltà ad addormentarsi e insonnia. E, chiaramente, anche la difficoltà di affrontare le situazioni di stress o preoccupazione che spesso riguarda eventi che possono accadere nel futuro, e che possono causare disagi anche dal punto di vista psicologico ed emotivo. Tra i disturbi fisici dell’ansia, vi possono essere anche tensione ai muscoli, colon irritabile, palpitazioni e attacchi di panico, ed ovviamente tutto ciò può comportare anche un peggioramento della qualità della vita di chi soffre di questi disturbi.
È quindi molto importante affrontare l’ansia nella maniera più adeguata e adesso anche la scienza conferma che, attraverso metodi alternativi – come, appunto, lo yoga – tutto ciò è sicuramente possibile.
Secondo quanto emerge da una recente ricerca scientifica, lo yoga – ed in genere tutte le discipline che esprimono la necessità della meditazione e tutti i vantaggi ad essa collegati – potrebbe essere davvero un toccasana contro ansia, stress e depressione. È quanto è stato sempre detto da tutti coloro che, da diverso tempo, appoggiano lo yoga e considerano questa interessantissima disciplina come un’opportunità per affrontare ansia, nervosismo e stress. E adesso, questa affermazione sulla capacità delle discipline meditative di far rilassare corpo e mente, è finalmente stata anche confermata da studi conclamati.
In sostanza, quindi, secondo quando è emerso dagli studi dell’Università di Sidney, è vero che le persone che soffrono di dolore di schiena hanno una più alta probabilità di andare incontro a morte prematura – e ciò è confermato anche dal registro delle morti in confronto con il dolore alla colonna vertebrale – ma è anche vero che non è certamente il mal di schiena a determinare la morte prematura. In sostanza, infatti, è possibile che i dolori, specialmente quando sono acuti e durano per molto tempo, possano determinare una sorta di effetto domino, perché il mal di schiena influisce anche sulla normale condizione di vita e di salute dei pazienti. Lo Studio è stato reso noto sulla rivista European Journal of Pain, e dimostra, tra l’altro, che nella maggior parte sia un disturbo prevedibile ed in qualche modo anche evitabile: spesso, infatti, esso è determinato dalla posizione che si assume durante il sonno, motivo per cui gli scienziati consigliano l’uso di un materasso adatto, non troppo rigido né esageratamente morbido.