Effetto biunivoco depressione: patologia che anticipa il decadimento cognitivo
La depressione è in grado di peggiorare gli esiti di una malattia: è quanto si evince dalle recenti indagini portate avanti dall’Osservatorio Onda, di cui gli esperti si sono occupati di fornire informazioni in merito alla situazione che si può generare, sia a livello fisico che mentale, quando si soffre di depressione in comorbidità con altre patologie. Ovvero, quando la depressione si presenta insieme – come effetto – di altre malattie di cui, se presente, può arrivare addirittura a peggiorarne l’esito.
Perché in effetti, la presenza di una sintomatologia che fa riferimento a sensazioni di tristezza, negatività, paura di non farcela, senso di solitudine – che sono poi sostanzialmente problematiche tipiche di chi soffre di depressione – può arrivare a peggiorare la situazione fisica di una persona che soffre anche di una patologia più “grave”, come un tumore. Il legame tra la depressione ed altre malattie si presenta, quindi, come un legame solido e da tenere sotto osservazione: maggiore è il senso di inquietudine nel paziente, minore è la probabilità di riuscita di un trattamento risolutivo. Questa patologia, infatti, anticipa il decadimento cognitivo ed espone in maniera più importante al rischio di peggioramento degli esiti di altre malattie.
Nel corso degli ultimi articoli, soffermandoci sull’importanza di un tema come quello della salute e del benessere, abbiamo dato importanza ad alcuni studi provenienti dalla medicina cinese ed in particolare dalle discipline olistiche, in merito ad un tema sul quale è importante fare alcune riflessioni: parliamo ancora di insonnia, e ricordiamo, a questo proposito, che oltre a stress, ansia e depressione, vi potrebbero essere anche altri motivi per i quali si fa fatica ad addormentarsi. E secondo la medicina cinese, tra questi motivi vi sono proprio alcuni problemi di salute, che variano a seconda dell’orario solito in cui ci si sveglia.
Ti svegli spesso durante la notte, fai fatica ad addormentarti, e quando ti alzi al mattino hai la netta sensazione di non aver riposato bene o di non aver dormito abbastanza? Dietro questa situazione potrebbe celarsi qualcos’altro oltre allo stress: infatti, secondo alcuni studi, tra le cause dell’insonnia e della difficoltà di riposare bene ci potrebbero essere anche alcuni problemi di salute.
Dal convegno a Roma è emerso che, per un corretto approccio, è importante soprattutto la diagnosi: ma a questo proposito, è anche importante che sia la donna a riconoscere di avere un disturbo, e che cerchi di parlarne con il medico, senza vergogna e senza ansia. Sia per sé stessa e per il superamento di dolori e di problemi che potrebbero, alla lunga, risultarle invalidanti, sia per il futuro della coppia, che va chiaramente preservato.
Ma come si può combattere il freddo? E soprattutto, quali sono i rischi maggiori a cui si va incontro? Molto spesso si danno consigli e suggerimenti per affrontare i mesi estivi, ma si dimentica che anche il periodo invernale può provocare problemi: non sono poche le vittime del freddo, specialmente tra chi dorme per strada, ma anche anziani e bambini possono andare incontro a vere e proprie difficoltà.
Il REDOFF Coll è in genere utilizzato per trattare problemi agli occhi, in particolar modo congiuntiviti, episcleriti e scleriti, problemi post-operatori, ed altri disturbi legati all’apparato oculare. Il ritiro è stato predisposto con un provvedimento che, secondo il presidente dello Sportello dei diritti, deve essere considerato come qualcosa di necessario in seguito ai controlli che hanno evidenziato la presenza di impurezze sconosciute in alcuni flaconcini.
Sensazioni di malessere fisico durante le feste natalizie possono essere abbastanza diffusi, soprattutto dopo i due giorni di vigilia e Natale, e dopo i due giorni di vigilia e Capodanno, ovvero quando avviene il picco dei comportamenti alimentari scorretti e inadeguati. Infatti, proprio durante questi giorni è abbastanza tipico abbuffarsi, pensando che durante i giorni di festa sia tutto concesso; ed allora si esagera con le portate, anche per quel che riguarda dolciumi e bevande, che spesso si pagano – con gli interessi – il giorno dopo l’abbuffata, con mal di testa, nausea ed altri disturbi diffusi.
Come da previsioni, per quest’anno l’influenza è molto più aggressiva e tosta del solito: e chi non credeva alle parole di medici e virologi, sta sicuramente iniziando a ripensare a quanto era stato dichiarato solo nel mese di settembre, quando si parlava di un ceppo influenzale che ci avrebbe fatto rimpiangere quello dello scorso anno. Insomma, quest’anno l’Italia è molto più a rischio: e sebbene il picco influenzale non si sia ancora manifestato – dovrebbe essere infatti tra gennaio e febbraio – già migliaia di italiani sono a letto, con sintomi tra i più vari, come tosse, raffreddore, febbre, spossatezza, dolori articolari. Sintomi simili a quelli dello scorso anno, ma con una differenza importante: a causa dell’aggressività dell’influenza, per quest’anno pensiamo ad una degenza molto più difficile e lunga, e ad un numero più importante di persone che verranno contagiate.
Rispetto agli anni ’60, infatti, i bambini che oggi non riescono a superare il canale sono 36 su 1000, contro i 30 su 1000 di quegli anni: numeri interessanti, che fanno riflettere sul fatto che proprio il parto cesareo potrebbe aver incentivato l’aumento dei bambini “troppo grandi”.